Titoli

Straniero

Copertina

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Piatti speziati, il ribollire di una fermentazione, l’architettura di un croissant, il dialogo tra piante e quello tra sobri e ubriachi. Il cibo dà forma al senso di appartenenza e a quello di estraneità. In ogni pezzo di questo numero incontriamo lo straniero: come creatura misteriosa, come sguardo dominante, come terra sconosciuta, come radice e come destinazione, come minaccia e come rifugio.


Pagine: 112

ISBN: 9788870918342

Prezzo: 19,00 €

Uscita: Maggio 2022

Contributi di: Ferdinando Cotugno, Dario De Marco, Matteo Gallello, Franco La Cecla, Agnese Negrini, Tommaso Melilli, Martina Miccichè, Greta Plaitano, Fabio Pracchia, Rete Semi Rurali, Gabriele Rosso, Diletta Sereni, Giulia Ubaldi, Nadeesha Uyangoda.

A cura di: Diletta Sereni

Illustrazioni: Gianluca Cannizzo

Progetto grafico: Elisa Cusimano

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Sommario

Badare alla bestia

— Diletta Sereni

Durante una fermentazione si impara a convivere con la paura dell’incertezza, ad avere fiducia in creature invisibili e a trovare un senso nuovo alla fine delle cose.

La distanza tra il piatto e noi

— Nadeesha Uyangoda

Un terzo del mondo mangia con le mani, ma lo sguardo occidentale considera questa pratica come incivile o “esotica”. Eppure qualcosa si perde, a prendere il cibo con le posate.

Nessun pane è straniero

— Dario De Marco

In Italia il pane fa fatica a riflettere le diverse culture presenti, e si muove nella strettoia tra il vecchio campanilismo e i nuovi standard di eccellenza internazionale.

Nelle terre che aspettano

— Ferdinando Cotugno

Il popolo Saharawi vive in territori frammentati e privati di ogni risorsa. I loro pasti durano ore e sono una forma di resistenza e di esercizio della memoria.

Stare al mondo senza disciplina

— Gabriele Rosso

L’ubriaco è considerato il dannato, il reietto, lo straniero che minaccia la nostra morale. Ma avremmo bisogno di slegarci dall’atavica fame di rettitudine.

I sapori strani e squisiti

— Tommaso Melilli

Confrontarsi con la cucina di un paese straniero vuol dire esporsi al rischio di appropriazione culturale. Per evitarlo bisogna rovistare a fondo nella storia dei cibi, quelli degli altri, ma anche i nostri.

Desiderio di lontano

— Ilaria Turba

L’artista Ilaria Turba fa viaggiare i desideri dentro a pani dalle forme straordinarie.

Tutto succede per strada

— Franco La Cecla

Cronaca immaginaria di una giornata itinerante per le vie di Istanbul, tra carretti, banconi e tavolini sui marciapiedi, con un panino di sesamo a fare da guida.

Vini e paste d'ogni maniera

— Greta Plaitano

Le grandi esposizioni del XIX e XX secolo sono un viaggio attraverso le invenzioni dell’industria alimentare. In questi eventi internazionali si è formata la nostra cultura gastronomica.

Sorti alterne delle uve foresti

— Matteo Gallello

Il mito dei vitigni internazionali era legato a un approccio enologico omologante, che oggi ha fatto il suo tempo. Ma liquidare le uve straniere tout court non è giusto per varie ragioni.

Ricordi dell'Ucraina

— Giulia Ubaldi

Pani conditi e pasta alla marmellata, varenyki e vodka, tavolate e merende: tre testimonianze personali di una gastronomia profondamente legata al grano.

Umani di frontiera

— Martina Celestina Miccichè, Saverio Nichetti

Reportage dal confine ucraino, a pochi giorni dall’invasione russa, per raccontare la prima accoglienza di chi fugge da una guerra.

Fotografie